Castelfiorentino, Santuario di Santa Verdiana
Valdelsa
Montaione, Cappelle di San Vivaldo
Paesaggio valdelsano
Certaldo, Palazzo Pretorio
Paesaggio valdelsano (foto di Annelise - Romania ©)
Gambassi, Pieve di Santa Maria a Chianni
Paesaggio valdelsano (foto di Annelise - Romania ©)
San Gimignano, le torri
Paesaggio valdelsano (foto di Graziano Signorini ©)
Poggibonsi, Fonte delle Fate
Paesaggio valdelsano (foto di Annelise - Romania ©)
Colle di Val d'Elsa, Palazzo Campana
Paesaggio valdelsano

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La Società


Società Storica della Valdelsa

Via Tilli, 41 - 50051 Castelfiorentino (FI)
Casella postale 184

Tel. 0571 686308
E-mail: info@storicavaldelsa.it

Codice fiscale: 01379390485

Bonifico bancario su uno dei due seguenti IBAN:

  • IT 49 G 03069 37791 000000008398 (CRF - Intesa San Paolo spa)
  • IT 52 G 08425 37790 000010459055 (Banca Cambiano 1884 spa)

Conto corrente postale n.: 21876503
(bonifico postale IBAN:  IT 38 R 07601 02800 000021876503)


Profilo della Società

La Società Storica della Valdelsa, la più antica delle Società storiche toscane, fu fondata nel 1892, a Castelfiorentino, da un gruppo di personalità di questa cittadina, con «il compito di studiare la storia di questa regione e delle varie Terre in essa comprese, mettendo in luce i suoi lavori in un Periodico da pubblicare col titolo "Miscellanea Storica della Valdelsa"».

Nella prima adunanza, tenutasi sempre a Castelfiorentino il 29 dicembre dello stesso anno, l'avv. Cesare Brandini, Sindaco di quel comune, veniva eletto Presidente e il prof. Orazio Bacci Direttore della «Miscellanea». Nella seconda adunanza, tenutasi a San Gimignano il 31 agosto 1893, si decideva di assumere come stemma quello del comune di Castelfiorentino e veniva approvato lo statuto. Esso, oltre a ribadire gli scopi di fondo dei promotori, precisandoli nei dettagli, stabiliva: che la Società doveva diffondere la cultura specialmente storica con tutti i mezzi (conferenze, letture, visite guidate ecc.); che la sede rimanesse a Castelfiorentino, ma che le adunanze generali si tenessero nei vari paesi; che si istituisse una biblioteca, fruibile dai soci, con le pubblicazioni proprie e con quelle ricevute in cambio.

Fin dall'inizio la Società dimostrò vivo interesse per gli archivi (si veda l'o.d.g. presentato dal Bacci al VI Congresso Storico Italiano del 1895 a Roma) e se anche la commissione nominata nell'assemblea di Montaione del 7 maggio 1896 per il riordinamento di quelli valdelsani non dette grandi risultati per la mancata collaborazione dei comuni, già nel settembre dello stesso anno Francesco Dini aveva pronto l'inventario a schede dell'archivio di Colle e nel 1901 Michele Cioni pubblicherà una relazione di quello vicariale di Certaldo, del quale ci ha lasciato un inventario pure a schede.

Seguendo queste direttrici e favorita da un clima particolarmente propizio alla storia locale, la Società raggiunse un rapido sviluppo, grazie soprattutto a Orazio Bacci, il quale procurò alla Società quei contatti col mondo accademico che le permisero di superare le stesse linee programmatiche.

La sua scomparsa (avvenuta a Roma il 25 dicembre 1917 mentre era Sindaco di Firenze1) segna uno spartiacque nella storia della Società, che perse molti dei collaboratori che l'avevano proiettata fuori dei propri confini. Comunque, essa si mantenne, sia pure fra alti e bassi, sostanzialmente fedele al programma originario e le linee tracciate dal primo statuto rimasero pressoché immutate anche in quello del 1933, dopo che con R.D. 8 ottobre 1931, la Società era stata eretta in Ente Morale; finché, con D.M. 28 dicembre 1935, sciolto il Consiglio direttivo, essa divenne una sezione della Deputazione di Storia Patria per la Toscana sottoposta a un Commissario straordinario. Tornata autonoma in virtù del D.L. 24 aprile 1945, la Società seppe adeguarsi gradualmente ai mutamenti intervenuti in ogni settore della vita sociale. A partire dagli anni Cinquanta avviò una democratizzazione degli organi dirigenti e un allargamento della base sociale; iniziò un decentramento organizzativo con la creazione delle sezioni locali e i rapporti con le amministrazioni comunali democratiche si tradussero in una concreta, reciproca collaborazione. Si instaurarono rapporti con la Regione Toscana, con altre istituzioni pubbliche e private anche di alto prestigio, con la scuola. Ciò ha permesso di realizzare iniziative di varia natura (mostre, convegni, tavole rotonde, seminari di studio, corsi di aggiornamento per insegnanti ecc.) che hanno proiettato l'immagine della Società anche in campo internazionale. Essa é stata fra le promotrici dell'Associazione fra le Società storiche toscane, fondata nel 1984 con lo scopo di coordinare linee comuni di politica culturale e di definire comuni metodologie di ricerca; ha ospitato (1978) il terzo convegno preparatorio della stessa Associazione; ha fatto parte del suo Consiglio direttivo e alcuni suoi rappresentanti sono stati membri della commissione per l'edizione delle fonti e di quella per il censimento e la schedatura dei periodici.

Oggi la Società, che da oltre un secolo é l'istituzione culturale più rappresentativa della Valle, é retta da uno statuto, approvato con decreto del Presidente della Regione Toscana, n. 30 del 29 giugno 1982; opera, come già dall'inizio, in 16 comuni e con i suoi circa 500 soci (ordinari, onorari e corrispondenti) dislocati anche fuori Valdelsa, é numericamente la seconda delle Società storiche toscane.

Sergio Gensini


In data 20 gennaio 2014 l'Assemblea dei Soci ha approvato il nuovo Statuto della Società Storica della Valdelsa.
Questo è stato ratificato dalla Regione Toscana con decreto n. 1271 del 2 aprile 2014 e conseguente iscrizione, nella stessa data, della Società Storica della Valdelsa al n. 404 del Registro Regionale delle persone giuridiche private, ai sensi del DPR 10 febbraio 2000, n. 361.


1 Nel 1987 fu, infatti, inaugurato in Palazzo Vecchio il convegno che la Società gli dedicò in occasione del 70° della morte.


BIBLIOGRAFIA

  • M. Cioni, Notizie della "Società Storica della Valdelsa", «Miscellanea Storica della Valdelsa» (da ora «MSV»), X (1902), 3, pp. 5-11.
  • E. Sestan, L'erudizione storica in Italia, in Cinquant'anni di vita intellettuale italiana 1896-1946. Scritti in onore di Benedetto Croce per il suo ottantesimo anniversario, a cura di C. Antonie R. Mattioli, II, Napoli 1950, ora anche in Id., Scritti vari, III, Storiografia dell'Otto e Novecento, a cura di G. Pinto, Firenze 1991, pp. 3-31.
  • E. Sestan, Origini delle società di storia patria e loro posizione nel campo della cultura e degli studi storici fino ad oggi, in Atti del primo convegno delle Società storiche toscane (Pistoia, 15 maggio 1976), Pistoia 1977, pp.17-27, ora anche in Id., Scritti vari cit., III, pp. 107-140.
  • S. Gensini, I novant'anni della nostra presenza nella cultura italiana, «MSV», LXXXIX (1983), 2-3, pp. 101-111.
  • Id., Orazio Bacci: la sua Società e la sua rivista, in Orazio Bacci. Un letterato valdelsano, Convegno di studio (Firenze-Castelfiorentino, 6-7 novembre 1987), «MSV», XCV (1989), 1-2, pp. 43-82.
  • Id., Intervento alla Tavola rotonda "Le Deputazioni e Società di Storia Patria: situazione attuale e prospettive", estr. da Atti del convegno 2-5 dicembre 1987, L'Aquila, Deputazione di Storia Patria negli Abruzzi, s.d., pp. 181-186.
  • Id., La Società Storica della Valdelsa e la sua «Miscellanea», in Il contributo delle Società Storiche Toscane allo sviluppo della storiografia regionale nell'ultimo secolo, Convegno di studi (Castelfiorentino, 23-25 aprile 1994), «MSV», CI (1995), 2-3, pp. 139-163.