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Il Valdarno Inferiore nel 1944

Venerdì 27 Settembre 2013, ore 17.00
Cenacolo degli Agostiniani - Via de’ Neri - Empoli

A cura del Comune di Empoli, Assessorato alla Cultura - Archivio Storico

La presentazione del libro del rag. Nino Bini Il Valdarno inferiore nel 1944, pubblicato nella collana “Diari e memorie”  dalle Edizioni Polistampa – Sarnus si svolgerà presso il Cenacolo degli Agostiniani venerdì 27 settembre alle ore 17.  Interverrano il dr. Paolo Santini e l’avvocato Gabriele Stagni. Nino Bini ha già pubblicato negli anni ’90 del secolo scorso altri due volumi sul periodo della seconda guerra mondiale:  Empoli, 10 giugno 1940 e Empoli: il giorno di Santo Stefano (sul bombardamento del 26 dicembre  1943).

“Basato su documenti d’archivio, resoconti e testimonianze orali raccolte personalmente, oltre che sui ricordi giovanili, il volume ripercorre le vicende che insanguinarono il Valdarno tra Firenze e Pisa nel tragico anno 1944, e particolarmente nei mesi in cui il passaggio del fronte determinò l’aggravarsi delle condizioni della popolazione, esposta ad atrocità d’ogni genere, e l’inasprirsi della violenza dei nazifascisti costretti alla ritirata, con l’approssimarsi del crollo della Repubblica di Salò e del Terzo Reich.
La narrazione, muovendo da Firenze e seguendo il corso dell’Arno, ci accompagna attraverso luoghi insanguinati dalla barbarie: San Vincenzo a Torri, Mosciano e San Martino alla Palma presso Scandicci, Montelupo Fiorentino, Capraia e Limite, Empoli con Bassa e Gavena, Granaiolo, Fucecchio, San Miniato, Palaia, Calcinaia e il Monte Pisano, Vecchiano e Pisa coi suoi dintorni, senza dimenticare i martiri dell’empolese che con tanti altri toscani, salirono su un treno per Mauthausen per non farne più ritorno.
L’intento dell’autore è rendere testimonianza di tante ingiuste sofferenze, di riconoscere il tributo della memoria alle tante vittime innocenti, di rivolgere un invito a sapere, a conoscere, a riflettere a tutti coloro – specialmente i giovani – che rischiano di ignorare episodi in cui l’uomo ha abdicato alla propria dignità”.